Tegole di Cemento:
specifiche di prodotto e metodi di prova

analisi della normativa europea di riferimento per le tegole in cemento



Nel 1984 l’UNI, l’Ente Nazionale Italiano di Unificazione emanava la prima serie di norme riguardanti i “Prodotti per coperture discontinue” fra cui anche, naturalmente, le tegole in cemento.

Si trattava delle norme UNI 8626 Caratteristiche, piani di campionamento e limiti di accettazione e la serie delle 8635, parti da 1 a 13, relative alle Prove di prodotti per coperture discontinue.

Sulla base di questa normativa di riferimento il Consorzio Produttori Tegole in Cemento (oggi Associazione Produttori Tegole in Cemento) istituiva il Marchio di Qualità per le tegole in cemento di concerto con l’Istedil, l’Istituto Sperimentale per l’Edilizia dell’ANCE.

In seguito alla costituzione dell’Unione Europea, il CEN (Comitato Europeo di Normazione) ha iniziato il lavoro di armonizzazione delle normative tecniche presenti nei diversi paesi dell’Unione ed emanate dai rispettivi enti nazionali per arrivare alla redazione di una normativa unica di riferimento per tutta l’Europa unita. Anche nel settore delle coperture, un apposito gruppo di lavoro ha emanato, a distanza di circa dieci anni dalle precedenti norme UNI nazionali, le norme armonizzate a livello europeo riguardanti le tegole in cemento che sono state recepite dal nostro ente nazionale con le sigle UNI EN 490/95 Tegole di calcestruzzo e relativi accessori. Specifiche di prodotto e UNI EN 491/95Tegole di calcestruzzo e relativi accessori. Metodi di prova.

Studiando queste norme è facile rilevare come l’UNI, con largo anticipo, avesse emanato norme già in linea con l’attuale normativa europea e in alcuni casi anche più restrittive e rigorose rispetto all’Europa.

Una analisi più puntuale di queste norme mette in luce però alcune specifiche peculiarità di un certo interesse:

prima di tutto la nuova normativa europea prevede delle misurazioni simulando la tegola in opera e non a se stante come le precedenti norme UNI: è prevista una misura della “lunghezza di aggancio e perpendicolarità” della tegola che deve essere misurata con alcune tegole poste in opera e confrontata con i valori dichiarati dal produttore. Il limite di tolleranza è di ± 4 millimetri, che pare in verità eccessivamente abbondante perlomeno per il livello qualitativo della nostra produzione

è inoltre prevista una “larghezza di copertura” che risulta certamente più interessante per il progettista rispetto alla semplice larghezza della tegola della precedente UNI 8635/3 e che deve essere calcolata su dieci tegole affiancate. La tolleranza in questo caso rispetto alle dichiarazioni del fabbricante è di ± 5 millimetri

più restrittiva è invece la prova della “planarità”, che deve fornire valori contenuti in non più di 3 millimetri di scostamento quando la UNI precedente ne consentiva oltre 6

la misura della “massa convenzionale” mantiene gli stessi valori di tolleranza del ± 10% rispetto al valore dichiarato della UNI 8635/8. Per una tegola di circa 4,5 chilogrammi è quasi possibile lo scostamento di un chilogrammo, la qual cosa, anche se relativamente influente a livello qualitativo, pare francamente eccessiva. Dato che la nostra produzione nazionale di tegole in cemento è largamente al di sotto di questi valori (e ci mancherebbe altro dato lo spreco di materia prima che ne conseguirebbe), questo valore la dice lunga sul livello qualitativo dei produttori d’oltralpe

particolarmente importante, ma anche complessa, è la prova di “resistenza a flessione” per le necessità di prevedere apparecchiature in grado di testare tutti i modelli di tegole in cemento in commercio nei paesi UE e consentire dei confronti attraverso calcoli e formule eccessivamente complesse per il largo pubblico dei progettisti. Siamo lontani dai semplici 1800 N previsti dalla precedente UNI 8635/13 anche se il valore massimo di 2000 N, fra i diversi valori previsti dalla UNI EN, viene largamente soddisfatto da tutta la nostra produzione

più tollerante è la prova di “impermeabilità” della UNI EN, che riduce a 20 ore la resistenza al gocciolamento della tegola in prova in orizzontale rispetto alle 24 ore della norma UNI 8635/10 precedente

la prova di “resistenza ai cicli gelo/disgelo” è da sempre la più complessa per il condizionamento dell’elemento. Lo sbalzo termico varia da + 20 a – 20 °C, maggiore rispetto ai +15 e –15 °C della UNI del 1984. Invariato invece il numero dei cicli previsti che è sempre di 25 prima delle prove di verifica. Interessante notare che al termine di questa prova la norma europea non prevede solo la ripetizione della prova di resistenza a flessione coma la UNI precedente ma anche la significativa prova di impermeabilità

significativa la nuova prova riguardante il “nasello di aggancio”. Questa verifica, al di là del testare la validità del dentello di aggancio che deve mantenere la tegola in posizione verticale senza farla cadere per almeno un minuto, “certifica” la modalità di messa in opera di questi elementi su listellature di legno, prassi troppo spesso disattesa nei nostri cantieri

Sono inoltre presenti disposizioni per i piani di campionamento e per il controllo qualità in produzione, descrizioni per le prove di tipo, procedure per i prelievi e altre informazioni utili per il sistema qualità aziendale.

Desta un certa ilarità la dichiarazione di “incombustibilità” delle tegole in cemento dell’appendice D della UNI EN 490, ma questa dichiarazione è fatta esclusivamente in ottemperanza alle prescrizioni previste dai “requisiti essenziali” della famosa norma 89/106.

Si può dire con buona tranquillità che la nostra produzione nazionale era “a livelli europei” già dal 1984, ben prima dell’Europa unita, con livelli di verifica e metodologie di prova che si sono rivelati anticipatrici delle attuali normative e che hanno consentito una diffusione europea della nostra produzione senza alcune difficoltà. Non solo, ma certi valori e percentuali di scostamento consentiti dalle norme europee, veramente abbondanti per la nostra produzione nazionale, ci fanno chiaramente capire quanto efficacemente valido sia il nostro prodotto rispetto ad altre produzioni estere che hanno invece avuto la necessità di mantenere ampia la forbice dei livelli di tolleranza.

Per ogni richiesta di informazioni: tecnologia@assotegole.it

 

 
 
 
 
 
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